Stimolare il cervello per sconfiggere i disturbi alimentari

Intervenire in modo non invasivo e praticamente senza effetti collaterali, sulle cause neurobiologiche dei disturbi alimentari per potenziare le cure soprattutto delle forme più resistenti e complesse: è il focus del progetto del Policlinico di Milano.

Per capire come rendere più efficaci le attuali terapie, è nato il progetto del team della Psichiatria del Policlinico di Milano, diretta da Paolo Brambilla. Lo studio è frutto della collaborazione con il team della Medicina Generale – Immunologia e Allergologia del Policlinico di Milano, guidata da Nicola Montano, professore ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto consentirà di valutare quanto le innovative tecniche di neuromodulazione migliorino il benessere dei pazienti con forme complesse di bulimia e di disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) in aggiunta alla terapia standard. Recenti studi, infatti, hanno dimostrato che queste tecniche possono agire sull’attività dei centri del cervello che giocano un ruolo nei DCA. Il sistema nervoso, infatti, è un tessuto elettrico, eccitabile in risposta a stimoli elettromagnetici. Modulare l’attività cerebrale con tecniche come la stimolazione magnetica transcranica (TMS) o la stimolazione vagale non invasiva transauricolare (tVNS) potrebbe potenziare le attuali terapie.

Per saperne di più clicca su https://www.policlinico.mi.it/news/2022-09-09/2995/ricerca-stimolare-il-cervello-per-sconfiggere-i-disturbi-alimentari-un-nuovo-progetto-coordinato-dai-ricercatori-del-policlinico-di-milano

Se sei maggiorenne e vuoi partecipare al progetto sperimentale scrivimi. Ti farò contattare dall’équipe con cui collaboro per una valutazione.

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