Genitori, come comunicare con i propri figli?

L’individuo sviluppa un senso di autostima e realizza il suo potenziale solo quando fa parte e contribuisce al suo gruppo[1]. I genitori giocano così un ruolo cruciale nello sviluppo socio-psicologico dei propri figli. L’approccio psicodinamico Adleriano insegna ai genitori pratiche di comunicazione che possono aiutarli a creare un’atmosfera collaborativa e rispettosa a casa e incoraggiare il ragazzo a sviluppare un senso di sé, una responsabilità personale e una connessione sociale.

Il bambino è concepito come un individuo inconscio incapace di riconoscere le pulsioni interiori. Quindi, consiglia ai genitori che quando il bambino si comporta male, come dei mentori del bambino, devono prima identificare l’”Obiettivo sbagliato” che ha innescato un comportamento improprio. Ad esempio, i genitori potrebbero scoprire che il bambino pensa inconsciamente ed erroneamente che durante una riunione di famiglia, l’unico modo per trovare il suo posto e attirare l’attenzione su di sé è gridando o battendo i piedi. Tuttavia, per guidare il bambino verso un comportamento diverso e non disfunzionale, i genitori non dovrebbero esplodere con rabbia. Invece, dovrebbero analizzare razionalmente i suoi sentimenti, pensieri e motivazioni per poi aiutarlo e guidarlo verso un comportamento corretto. Un bambino non è mai consapevole del motivo dietro il suo comportamento lo ripeterà perché gli dà la sensazione di avere un posto. Per questo è necessario guidare i figli.

Poiché il bambino così come l’adolescente, a differenza di un adulto, non sanno ancora autoregolarsi, spesso sono più disposti a esercitare la loro libertà autonoma piuttosto che considerare i bisogni degli altri. In queste situazioni, genitori democratici governano i propri figli attraverso la disciplina e la comunicazione, tecniche che seguono i principi del mantenimento di relazioni congeniali, libertà di scelta e una distribuzione del potere relativamente equa[2].

I genitori portandosi al medesimo livello del bambino, riconoscendo cioè il pensiero e i sentimenti del bambino, adottano così una comunicazione di tipo democratica che non prevede di far valere il proprio potere sui ragazzi. L’uso da parte dei genitori di pratiche di regolazione positiva andrebbe sempre preferito a punizioni che inducono paura. Adler si riferiva a questo tipo di rinforzo positivo come “fermezza senza dominanza”. Come osserva Dreikurs[3], “Il segreto sta nel saper essere fermo. Dominio significa che cerchiamo di imporre la nostra volontà al ragazzo. Gli diciamo cosa dovrebbe fare. La fermezza, d’altro canto, esprime la nostra stessa azione ”.

[1]Adler, A. (1927), Understanding human nature, Hazleden, Minnesota

Corsini, R. J., (1994), Encyclopedia of Psychology. J. Wiley & Sons, New York

[2] Gastil, J., (1993), Democracy in small groups: Participation, decision making & communication, Canada: New Society Publishers, Gabriola Island

[3] Dreikurs, R. (1964), Children: The Challenge, Hawthorn Books, New York